Serie D - Il capitano del Due Torri Matinella: «Stagione indimenticabile»
«La nostra è una piccola realtà, ma lottando e mettendo un mattoncino alla volta siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo della salvezza matematica con tre giornate di anticipo, una grande soddisfazione per tutti noi».
A parlare ai microfoni dell'Ufficio Stampa è il capitano del Due Torri, l'intramontabile Santo Matinella, leader indiscusso della difesa biancorossa. Nato a Sciacca, in provincia di Agrigento, il 27 ottobre del 1976, per lui ben 327 presenze condite da 8 reti tra Serie C1 e Serie C2 con le maglie di Atletico Catania, Marsala, Cavese, Igea Virtus, Gela, Pisa, Scafatese e Siracusa, 28 presenze nel campionato di Eccellenza con il Siracusa e 136 presenze e 4 gol in Serie D con le maglie di Bagnolese, Valle d'Aosta, Marsala, Ribera, Orlandina e Due Torri. Un curriculum che parla da sé quello dell'esperto capitano del team pirainese, un professionista vero, un valore aggiunto per il Due Torri.
«Io ho portato una buona dose di esperienza a questo gruppo, anche prima di dicembre avevo avuto modo di vedere all'opera il Due Torri, una buonissima squadra, ma giovanissima - afferma il sempreverde atleta siciliano - . Il Mister aveva bisogno di un elemento esperto all'interno dello spogliatoio, i ragazzi sono stati bravi a seguirmi in tutto e per tutto, abbiamo creato un gruppo fantastico, una vera e propria famiglia. Ho messo a disposizione dei miei compagni tutto il mio bagaglio di esperienza, cercando di curare ogni aspetto nei minimi dettagli, perché poi spesso sono proprio i particolari che ti permettono di vincere le partite. Io ho dato il mio contributo, ma il merito di questa salvezza e di questo miracolo sportivo è del Mister Antonio Venuto, un tecnico estremamente preparato e meticoloso, una persona squisita. Non avevo mai lavorato con lui, è scuola Auteri e Lombardo, un allenatore vecchio stampo ma con l'entusiasmo e la voglia di far bene di un ragazzino, ci siamo trovati alla grande».
Una stagione in salita per il 38enne difensore agrigentino ed una parentesi non proprio positiva con la maglia dell'Orlandina.
«La mia stagione non era iniziata nel migliore dei modi - dichiara Matinella - . In tre mesi, a Capo d'Orlando, abbiamo parlato di tutto tranne che di calcio, una situazione paradossale. Il calcio è un gioco, uno sport, è puro divertimento, la cosa più bella è arrivare al campo, vedersi con i compagni e preparare le partite. Mentalmente era veramente difficile affrontare una situazione del genere - continua il capitano biancorosso - . Io, da capitano, cercavo di stare vicino ai ragazzi, ma abbiamo vissuto mesi veramente difficili. Ero frenato, non riuscivo a dare quello che potevo».
Due Torri miglior difesa del girone con 26 gol subiti in 33 partite, appena 6 nel girone di ritorno, tra le difese meno battute in Italia.
«Sono statistiche importanti, dietro c'è un grande lavoro da parte del Mister e dello staff-tecnico, un lavoro scrupoloso e meticoloso. Abbiamo giocato tante volte con sei o sette Juniores dal primo minuto, con una squadra veramente giovane. Il Mister è stato bravissimo, non è facile costruire una squadra giovanissima ed ottenere questi risultati. Con lo staff-tecnico mi sono trovato alla grande, così come con la società, una grande famiglia. Dino Granata è stato importantissimo, ha fatto un grande lavoro. La società vive il calcio in maniera passionale e a Gliaca di Piraino si sta veramente benissimo, mi sono trovato alla grande, davvero».
Un professionista, una guida per i compagni di squadra più giovani.
«Io mi alleno ogni giorno come se fosse l'ultimo, vivo ogni allenamento al cento per cento. C'è tanta gente che ama questo sport ma non può praticarlo per problemi realmente seri, io che ho la fortuna e la possibilità di poterci giocare cerco di impegnarmi al massimo ogni giorno, sempre. Il lavoro che semini durante la settimana lo raccogli la domenica durante la partita, dunque è fondamentale comportarsi da professionisti seri, dentro e fuori dal campo. Cerco di trasmettere questo ai più giovani, devono capire che la Serie D è una categoria importante, bisogna mantenere sempre i piedi per terra e allenarsi con grande umiltà, la testa prima di ogni cosa, cerco di trasmettere loro i valori dello sport e la mia grande passione».
Una retroguardia che con l'innesto di Santo Matinella ha fatto tanti progressi. Un campionato in crescendo, tanti giovani in rampa di lancio.
«Ho visto tanti miglioramenti, da parte di tutti - afferma Matinella - . Ci sono tanti ragazzi con grandi qualità, a parte qualche errore di gioventù, non ho nulla da rimproverare ai miei compagni, sono stati tutti bravissimi, nessun escluso. Acquaviva, giusto per citare un mio compagno di reparto, è un ragazzo di prospettiva, un classe 1995 che secondo me può aspirare ad una Lega Pro e può fare strada. Ha un passato nel settore giovanile di Parma, Avellino e Varese, società importanti, non a caso. Certo, bisognerà lavorare parecchio anche da un punto di vista mentale, ma le potenzialità ci sono. Tricamo e Cassaro hanno dimostrato di essere difensori di spessore, anche se Riccardo è stato sfortunato a causa di un brutto infortunio alla spalla, ma quando ha giocato è stato fondamentale. Ingrassia, Provenzano e Pitarresi, che la scorsa stagione hanno vissuto ciò che ho vissuto io quest'anno con l'Orlandina, sono arrivati al Due Torri con una grande fame e con una grande voglia di riscattarsi. Stiamo parlando di calciatori di grande qualità, hanno fatto un campionato strepitoso, dimostrando di che pasta sono fatti. E' gente umile, che lavora con impegno e dedizione, calciatori che possono aspirare anche a ben altre categorie. Il Mister ha creato un giusto mix di calciatori giovani ed esperti, tutti sono sempre rimasti sul pezzo, un gruppo veramente incredibile».
38 anni, fisico integro e la voglia e l'entusiasmo di un ragazzino.
«Il mio futuro? Finché sto bene, mi diverto e il fisico me lo permette, vorrei continuare a giocare. Vivo la competizione al massimo, mi metto alla prova giorno dopo giorno, dunque mi piacerebbe continuare a giocare ancora qualche annetto. Allenare? In questo momento non ci penso, più che altro mi piacerebbe mettermi alla prova come Direttore Sportivo, ma in futuro, per il momento penso solo a giocare, amo questo sport, porto nel cuore ogni singolo campionato sui venti disputati in carriera fino a questo momento - dichiara in chiusura capitan Matinella - . Il nostro obiettivo in questo finale di stagione? Raggiungere quota 50 punti e cercare di mantenere la porta inviolata, ma non deve diventare un assillo, sarà fondamentale difenderci, ma in maniera propositiva, per chiudere nel migliore dei modi questa grande stagione».