Serie C - Il Messina con la Fidelis Andria fa il poker di sconfitte
Messina-Fidelis Andria 2-3
Marcatori: 2’ pt Catania, 13’ pt Di Piazza, 25’ pt Bubas (rig.), 25’ st Adorante, 40’ st Alberti.
Messina: Lewandowski, Fazzi, Celic, Mikulic, Rondinella (1’ st Russo), Simonetti, Damian, Catania (39’ st Busatto), Distefano (11’ st Konate), Adorante, Vukusic (1’ st Balde). A disposizione: Fusco, Fantoni, Marginean. Allenatore: Ezio Capuano.
Fidelis Andria: Dini, Legittimo, De Marino, Venturini, Casoli, Gaeta (25’ st Bolognese), Bonavolontà, Di Noia (34’ st Dipinto), Nunzella, Bubas (25’ st Alberti), Di Piazza (19′ pt Tulli). A disposizione: Vandelli, Paparesta, Carullo, Lacassia, Pelliccia, Graziano, Leonetti, Alcibiade. Allenatore: Ciro Ginestra.
Arbitro: Marco Monaldi di Macerata. Assistenti: Luca Testi di Livorno e Costin Del Santo Spataru di Siena. Quarto Ufficiale Roberto Lovison di Padova.
Note: ammoniti Lewandowski, Dini, Simonetti, Konate. Calci d’angolo 4-2 (0-1). Recupero 2’ pt, 4’ st.
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E sono quattro consecutive. Il Messina cede alla Fidelis Andria la posta in palio al “Franco scoglio” e lo fa confermando di essere assente in campo per almeno 70 minuti. In pratica non esiste la squadra di Capuano i cui giocatori non vincono un duello con l’avversario, non riescono a indovinare un passaggio e soprattutto si fanno ancora una volta chiudere nella loro metà campo da dove anche in questa occasione sono riusciti a uscire non più di dieci volte. Solo nell’ultimo quarto di gara i giallorossi hanno provato a far male agli ospiti e lo testimonia il gol del 2-2, salvo poi commettere i soliti errori che finiscono col pregiudicare definitivamente la partita.
E dire che il Messina aveva dato l’impressione di essere partito col piede giusto, tanto da andare in vantaggio dopo meno di due minuti con Catania che ha spazio, si aggiusta il pallone e scarica un diagonale molto preciso, che non lascia scampo a Dini. Fuoco di paglia perché l’Andria riesce a pareggiare al 13’ grazie a una sempre distratta difesa casalinga: Di Piazza lanciato in profondità, sguscia via ai difensori centrali e a tu per tu con Lewandowski, lo batte con il piattone. Poco dopo il goleador pugliese è sostituito per infortunio da Tulli, che al 25’ solo davanti al portiere viene steso procurandosi un calcio di rigore che Bubas trasforma. Sulla falsariga del primo tempo, anche nella ripresa l’Andria gestisce bene il vantaggio e addirittura realizza ancora al 13’ ma l’arbitro annulla. Il Messina ha un moto d’orgoglio e riesce ad andare avanti anche se molto confusamente. E’ questo il periodo in cui la squadra giallorossa riesce a conquistare quattro corner e sugli sviluppi di uno di questi trova il pareggio. Mischia in area, Dini respinge un colpo di testa ravvicinato, la palla finisce a Celic, tocco per Adorante che appoggia in rete. Il Messina ci prova ancora ma si scopre e al 40’subisce il kappaò con Alberti che devia di testa un traversone di Nunzella.
Fischi dagli spalti verso la squadra giallorossa che si chiude nel silenzio stampa. Quattro sconfitte avevano fatto allontanare Sullo; dopo le quattro scoppole di questo periodo cosa accadrà?