Non ha dubbi il DS Peppe Sindoni dell'Orlandina: «Stagione cruciale per il club»
Il 1° luglio scorso è iniziata ufficialmente la stagione 2019/20 per l’Orlandina Basket. Con l’arrivo di Querci, primo acquisto estivo del club e le conferme del gruppo italiano che ben si è comportato lo scorso anno, il roster dei biancoazzurri inizia a prendere forma. Ne abbiamo approfittato per fare qualche domanda al Direttore Area Sport & Sviluppo Peppe Sindoni.
I rinnovi di Mobio e Bellan. Le conferme di Laganà, Donda, Neri, Galipò. Segnali importanti per un club che crede nei giovani e nel loro potenziale sviluppo.
«L’idea di confermare diverse pedine del roster dello scorso anno è la naturale conseguenza di una grande stagione. Abbiamo firmato dei nuovi accordi con Bellan e Mobio consapevoli che entrambi sono giocatori che possono ancora migliorarsi, ma che già sono stati dei cardini della squadra che ha raggiunto la Finale di A2. Sono sicuro che quest’anno vedremo un ulteriore passo in avanti da parte di Matteo Laganà, che si è già dimostrato a 18 anni capace di giocare oltre 20’ di media ed incidere nei finali di tantissime partite vinte. Inoltre avremo l’occasione di rivedere Andrea Donda, che ha perso praticamente tutta la scorsa stagione a causa di un infortunio, ma che è chiamato a un ruolo importante in uscita dalla panchina. L’idea che abbiamo condiviso con Sodini e lo staff tecnico, che abbiamo confermato in blocco, è quella di mantenere gli stranieri negli stessi ruoli dello scorso anno: play-guardia e ala forte».
Ieri è stato annunciato l’ingaggio di Lorenzo Querci. Cosa vi ha spinto a puntare su di lui?
«Abbiamo deciso senza alcun dubbio di puntare su Lorenzo, perché lo riteniamo un giocatore di grande talento che nonostante la giovane età è già pronto fisicamente a dare un contributo importante nel campionato di A2. L’anno scorso la scelta di Sodini di puntare su un nucleo giovane ed emergente per plasmare una mentalità di squadra vincente ha dato i suoi frutti ed intendiamo restare sulla stessa linea».
Dal punto di vista degli italiani il roster è quasi completo. Quale sarà la pedina mancante?
«Se per quanto riguarda gli esterni il quadro è abbastanza delineato, con Querci che di fatto va a prendere il posto di Mei, per il pacchetto lunghi è in corso un’attenta riflessione. Siamo disposti a intervenire solo per un giocatore che possa spostare gli equilibri nel campionato di A2. Se questo non sarà possibile saremo ben contenti di dare più spazio ai nostri ragazzi e inserire come ultimo italiano un giocatore di complemento che possa aiutare il pacchetto lunghi».
Per quanto riguarda gli stranieri: lo scorso anno si è scelto di aspettare, puntando alla fine su Triche e Parks, giocatori rivelatisi tra i migliori del campionato. Come pensate di sostituirli?
«Per la scelta dei due stranieri sicuramente ci prenderemo il nostro tempo, come la scorsa stagione. Siamo consapevoli della necessità di firmare giocatori di grande valore. Non sarà facile sostituire Triche e Parks, ma il nostro obiettivo è tendere a giocatori di quella qualità. Una carta che sicuramente gioca a nostro favore è che i due nostri USA dello scorso anno sono riusciti grazie all’Orlandina e Capo d’Orlando a firmare dei contratti importanti in squadre di livello superiore».
Una domanda su Jacopo Lucarelli, che l’anno scorso ha stupito tutti, risultando uno dei migliori “esordienti” della categoria. Sarà un giocatore ancora al centro del progetto, una volta ripresosi dall’infortunio?
«Jacopo è stata sicuramente una delle rivelazioni dello scorso anno. Ha meritato la nostra fiducia, per questo motivo abbiamo deciso di aspettarlo. Siamo consapevoli che partire con un giocatore in meno potrebbe sembrare un handicap, ma in realtà potrebbe darci la possibilità di tenere tutti sul pezzo. Durante la scorsa preseason avevamo provato a sviluppare Mobio nel ruolo di ala piccola, progetto successivamente abbandonato a causa dell’infortunio occorso a Donda, ma riteniamo che sia una carta assolutamente spendibile in futuro. In quest’ottica abbiamo deciso di confermare nel roster due giocatori come Lorenzo Neri, per il secondo anno in prestito da Terranuova Basket, e Giancarlo Galipò per far fronte all’assenza nei primi mesi di Jacopo. Murabito e Okiljevic invece verranno prestati in Serie B, dove avranno modo di sviluppare al meglio il proprio gioco. Come ultimo appunto volevo fare un saluto a Joe Trapani, che ha sostituito più che degnamente proprio Lucarelli durante gli ultimi playoff, augurandogli un in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera da allenatore negli Stati Uniti».
Nei giorni scorsi la LNP ha diffuso i dati di affluenza nei palazzetti per la stagione 18/19. Orlandina assente dalla top 10 nella regular season mentre i tifosi orlandini hanno dato una buona risposta nei playoff. Vi aspettate qualcosa di diverso per la prossima annata?
«La prossima sarà una stagione cruciale per il nostro club e il nostro ambiente. Siamo contenti dei dati di affluenza, soprattutto del trend in crescita durante i playoff. Non dobbiamo dimenticare che Capo d’Orlando è un piccolo centro e che, anche a livello di A2, si confronta con piazze che hanno disponibilità e bacini molto più ampi. Il nostro compito è analizzare questi dati e agire in modo da dare al club e alla sua gente un futuro sempre più sostenibile. Non possiamo essere noi a definire in quale categoria può competere l’Orlandina. Il mecenatismo nello sport è un modello superato e non è certo quello che inseguiamo. Stiamo consolidando il nostro progetto sportivo puntando molto sui giovani, il numero delle vittorie non è tutto».