Promozione - Il Camaro segna, soffre e s'aggiudica il derby col Città di Messina
Camaro-Città di Messina 1-0
Marcatore: 41' pt Brigandì.
Camaro: Sammatrice, Cappello, Mondello, Munafò, Morabito, Ardiri, Paludetti (41' st Russo), Calogero, Brigandì (25' st La Rocca), Princi, Campo (32' st Visconti). Allenatore: Giuseppe Furnari.
Città di Messina: Simoni, Iovine (21' st Ginagò), Andaloro, Cardia, Leo, Fragapane (36' st Ballarò), Mancuso, Arena, Codagnone, Arigò (14' pt Libro), Amante. Allenatore: Sebastiano Basile.
Arbitro: Valerio Crezzini di Siena.
Note: ammoniti 2' pt Fragapane, 2' st Arena, 3' st Ardiri, 6' st Codagnone, 23' st Campo, 38' st Morabito. Recupero 1' pt, 7' st.
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Neppure contro la seconda della classe il Camaro interrompe la propria corsa. Nell'incontro di cartello dell'undicesimo turno di campionato, che opponeva al "Marullo" le prime due della graduatoria, sono i neroverdi a spuntarla al termine di una gara maschia ma corretta, giocata di fronte ad una splendida cornice di pubblico. E' il gol di Brigandì al 41' a decidere il match e a consentire alla squadra di Furnari di allungare in classifica: adesso sono 5 i punti di vantaggio della capolista sulle inseguitrici. Il Camaro gioca un gran primo tempo, va vicino al gol in più occasioni e capitalizza quanto fatto di buono fino a quel momento sul finire di frazione: iniziativa di Mondello sulla sinistra, palla in mezzo e deviazione vincente di Roberto Brigandì, al suo settimo gol in campionato.
Nella ripresa la squadra di casa parte forte e sfiora il raddoppio ancora con Brigandì, poi stringe i denti di fronte al ritorno degli avversari e ci vuole un super Sammatrice per opporsi al 17' alla doppia occasione ospite. Il Città di Messina spinge con orgoglio nel finale ma il Camaro si difende con grinta e grande attenzione, concede ben poco fino alla fine e, dopo ben sette minuti di recupero, porta a casa la preziosissima vittoria che consente di toccare quota 29 punti e rafforzare la leadership in graduatoria. Sabato prossimo match esterno contro il San Filippo del Mela.