Matteo Capodici, tecnico del Clan: ''Terzo posto ottenuto con una squadra giovane. Il futuro promette bene''

10.06.2015 18:57

Tempo di vacanze in casa Clan, una pausa per staccare la spina dopo una stagione intensa e anche particolarmente impegnativa sotto tutti gli aspetti e recuperare energie in vista di una nuova avventura. Ma non per tutti perché per Matteo Capodici il rugby resta sempre il primo pensiero in mente e la società messinese del Clan la sua famiglia. Non potrebbe essere in maniera differente dopo una intera carriera sportiva, prima da atleta e poi da allenatore, trascorsa con indosso la maglia nera del club ben diretto da Gian Pietro Briguglio. Capodici è dunque la persona adatta per tracciare un bilancio tecnico della stagione e al contempo lanciare un primo sguardo al futuro.  

La stagione si è ormai conclusa, mister che impressioni si è potuto fare del campionato di serie C1 di quest'anno?“Il campionato aveva come protagoniste due super corazzate strutturate per arrivare agli spareggi, parlo di Cus Catania e Nissa. Nonostante tutto non abbiamo sfigurato negli incontri diretti. Con il Cus Catania, poi promosso in B, ci siamo giocati alla pari i due incontri che ci vedevano opposti. Forse con un pizzico di convinzione in più, nonostante l’organico ancora molto giovane, avremmo potuto anche essere la guastafeste del campionato”.

La sua valutazione della stagione del Clan è più positiva o negativa. Come vede il classico bicchiere? “E’ stata sicuramente una stagione positiva, in campo la squadra ha retto il confronto contro qualsiasi avversario, mostrando carattere ed una buona predisposizione al combattimento. Doti che ritengo fondamentali per un team che vuole raggiungere obiettivi importanti”.

Nella fase Sicilia la squadra ha fatto vedere un gioco e atteggiamento diversi nonostante i problemi di una infermeria sempre piena. “Gli infortuni fanno parte del gioco, a questo bisogna aggiungere alcune assenze dovute al lavoro. Ma nonostante tutto abbiamo avuto la capacità pur cambiando in corso d’opera di fare sempre quadrato per trovare le soluzioni migliori per sopperire a qualche assenza di ruolo. Da questo punto di vista devo dire che i ragazzi sono stati straordinari, buttando sempre il cuore oltre l’ostacolo’’.

Mister il suo futuro è sempre con il Clan? “Le mie radici sono con questa società, il futuro va affrontato anno dopo anno ma posso dire che considero il Clan come fosse casa mia. Poi per carità nella vita può succedere di tutto ma sinceramente non saprei riconoscere altri colori di maglia a parte quello nero del Clan Messina, dove ho militato sempre da atleta e poi da allenatore. Un club che ha contribuito a scrivere pagine di storia del rugby cittadino”.

Cus Catania e Nissa con i primi due posti si sono giocate la promozione in B ma il gap del Clan non sembra tanto ampio. “Nelle ultime tre stagioni si è assistito a un cammino in costante crescita da parte nostra. Abbiamo iniziato un percorso con un gruppo composto in buona sostanza da 18enni e 19 enni con l’aggiunta di qualche innesto di esperienza, riuscendo a conquistare uno spazio importante nel rugby siciliano. Tutto questo mantenendo sempre un profilo basso, lontano dai clamori mediatici, lavorando con umiltà e sempre in ottica futura. Ecco perché il terzo posto alle spalle di corazzate come Cus Catania e Nissa è motivo di orgoglio in virtù del fatto che la nostra squadra è strutturata con giocatori messinesi formatisi nel Clan. La filosofia del club è sempre stata quella di puntare su atleti locali e sono certo che questa sia la strada giusta per il raggiungimento di obiettivi importanti” .

Dal suo punto di vista cosa manca alla squadra per provare a puntare alla B. “Il prossimo anno non sarà un campionato facile .. ci ritroveremo il Nissa ben motivato dopo la mancata promozione di quest'anno in serie B, il Padua Ragusa retrocesso dalla B. L’Audax Ragusa che è stato il nostro principale rivale nella lotta per il terzo posto nel girone di C1. Non sottovaluto i Briganti Catania, squadra in continua crescita e per finire la neo promossa Syrako dell’amico Saro Buscema che metterà  in campo tutto l’entusiasmo possibile per mantenere la categoria. Ma noi saremo presenti e decisi a dire la nostra”.

La formazione del Clan Messina

 

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