Lega Pro - Il Messina gioca bene ma deve cedere al Foggia
Messina-Foggia 1-2
Marcatori: 6′ Mazzeo, 24′ Pozzebon, 68′ Mazzeo.
Messina: Berardi, Ionut, Akrapovic, Bramati (55′ Capua), Maccarrone, Mileto, Foresta, Lazar (77′ Madonia), Pozzebon, Mancini (69′ Ferri), Milinkovic. Allenatore: Salvatore Marra.
Foggia: Guarna, Angelo, Agnelli, Vacca (76′ Gerbo), Chiricò (64′ Padovan), Sarno, Empereur, Mazzeo (79′ Letizia), Riverola, Coletti, Rubin. Allenatore: Giovanni Stroppa.
Arbitro: Carlo Amoroso di Paola.
Note: ammoniti Riverola, Bramati, Ionut, Gerbo, Agnelli. Calci d'angolo 7-5. Recupero 0′ pt, 3′ st.
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Mancano i punti, ma con la prima della classe, il Foggia, viene fuori un buon Messina, nonostante le tante assenze, sopratutto nel reparto difensivo. Mister Marra lo aveva sussurrato in conferenza stampa che il modulo sarebbe stato il 4-3-1-2, con Bramati a rilevare lo squalificato Musacci e nella sua posizione avrebbe aiutato il pacchetto difensivo con l’ausilio di Foresta e Lazar. Mentre in avanti Mancini avrebbe supportato la tenacia e l’impatto di due sfondatori come Milinkovic e Pozzebon. Davanti a una curva di tifosi finalmente compatta, l’impresa stava quasi riuscendo se, al 93′, il tiro di Maccarrone, a due passi dalla porta, non fosse stato così preciso da far gridare al miracolo il team rossonero sul prodigioso intervento del portiere Guarna, forse sarebbe andata meglio con un tiro svirgolato dal difensore. Adesso il Messina ha trovato un punto da cui ripartire, nella speranza di tornare in tempi brevi a poter sfruttare tutto il potenziale lasciato in tribuna per squalifiche ed infortuni.
Parte bene il Messina che al 3′ sfiora il gol. Cross dalla sinistra di Milinkovic verso Pozzebon appostato oltre il secondo palo, sponda del centravanti per l’accorrente Mancini che calcia un rigore in movimento e Guarna compie il primo miracolo mandando in angolo. Passano appena tre minuti ed il Foggia passa, Sarno e Angelo si ritrovano sulla destra e il tagliato cross di quest’ultimo trova l’anticipo di Mazzeo che insacca dietro l’incolpevole Berardi. Il Messina non molla e Akrapovic fa partire un cross che mette i brividi all’estremo pugliese. Al 24′, a dimostrazione di un Messina reattivo, arriva il pareggio con Pozzebon che sfrutta un filtrante di Milinkovic e con un diagonale supera Guarna. Al 29’ si rifà vedere il Foggia in avanti e Ionut deve chiudere in scivolata la botta a colpo sicuro di Riverola. Non fa male, invece la punizione battuta da Lazar che termina alta dopo aver scavalcato la barriera. Al 41′ occasione per Sarno appostato sul vertice dell’area piccola, salva Berardi. Finisce il primo tempo e resta la buona sensazione che il Messina regga bene il campo.
Nella ripresa la prima occasione è per i giallorossi con Akrapovic che tenta la botta, palla alta sopra la traversa. Marra deve sostituire Bramati non ancora al massimo della condizione con l’ingresso di Capua, mentre Lazar arretra la sua posizione. Al 19 è Sarno a provarci, ma la conclusione va fuori. Al 23′ i diavoli pugliesi tornano in vantaggio. Errore nella ripartenza orchestrata da Foresta e Mancini che perdono palla sulla destra dell’attacco rossonero, solito cross con una sfortunata deviazione di Maccarrone che favorisce l’arrivo della sfera nella posizione in cui si trova Mazzeo che supera Ionut e la piazza alla destra di Berardi. Il Messina le tenta tutte passando al 4-2-4 con l’inserimento di Ferri per Mancini e Madonia per Lazar. Nel frattempo Berardi salva la porta da un tentativo del brasiliano Angelo. Anche il Foggia mette forse fresche con l’inserimento di Letizia per il goleador di giornata, Mazzeo. Al 35′ Sarno colpisce un palo da palla ferma, mentre Pozzebon tenta il gol in acrobazia, ma sfiora solo la palla, favorendo l’intervento di Guarna. Sino al 93′ quando una palla che parte dalla destra dell’attacco giallorosso, non viene agganciata da un giallorosso sul primo palo, ma al centro dell’area piccola è Maccarrone a stoppare di petto e girare a rete da due passi, l’urlo dei tifosi giallorossi resta in gola sul salvataggio in extremis di Guarna. Non c’è più tempo e il direttore di gara lancia il triplice fischio.
Il tecnico Sasà Marra