Kendo - Alla scoperta di Dario Baeli: ''Un Europeo da incorniciare per l'Italia, siamo andati oltre le aspettative''

22.04.2014 12:34

 

L’edizione del Campionato Europeo di Clermont Ferrand resterà per Dario Baeli come uno dei ricordi più belli della sua carriera di kendoka. Non capita certo tutti i giorni di conquistare due medaglie nell’arco della stessa rassegna continentale. Prima insieme ai componenti della nazionale azzurra ha vinto il titolo europeo nella prova a squadre maschile e poi ha ottenuto una preziosa medaglia di bronzo nell’individuale. Risultati che ripagano il lavoro e i sacrifici fatti dall’atleta della Kendo Messina Fc in questi anni ma allo stesso tempo ti spingono ad andare avanti con sempre maggiore entusiasmo ed impegno, mettendo nel mirino nuovi altrettanto importanti obiettivi.

Allora Dario torni dalla rassegna europea di Clermont Ferrand con due medaglie: un oro a squadre e un bronzo individuale. Te lo aspettavi un bottino del genere?

“Direi che è stata una trasferta andata ben oltre le più rosee aspettative. Aver conquistato per la prima volta l'oro a squadre sia al maschile che al femminile è stato davvero magnifico. Le due medaglie nella gara individuale, compreso il mio bronzo, hanno rappresentato un po’ la classica ciliegina sulla torta preparata nei primi due giorni di gara“.

Tornando per un attimo alla gara individuale. Sei contento della medaglia di bronzo o pensi che si poteva puntare a un metallo ancora più pregiato?

“Lo definirei un qualcosa di inaspettato, vuoi appunto perché poteva inconsciamente prendere il sopravvento una sensazione di appagamento dopo la splendida prestazione di squadra, ma soprattutto perché mi ritrovavo a disputare per la prima volta il campionato europeo individuale. Le risposte avute incontro dopo incontro sono state positive: sentivo crescere dentro quella sicurezza nelle mie capacità che in precedenti occasioni mi era un po’ mancata. In semifinale ho perso contro il forte inglese Gibson, poi vincitore del campionato, nutro ancora qualche rimpianto ripensando a quell'incontro, che con un po' più di strategia poteva forse finire diversamente. Ma è andata cosi, magari la prossima volta farò un ulteriore passo in avanti”.

Parlaci un pò della tua vita di kendoka. Quando hai iniziato a praticarlo?

“Ho praticato il kendo per la prima volta in età adolescenziale. Solo all'età di ventidue anni ho cominciato a praticarlo con continuità, comprendendo realmente principi e benefici che il kendo può donarti”.

Un consiglio che daresti a un giovane che si vuole avvicinare all'affascinante mondo del kendo.

“Gli consiglierei di avvicinarsi al mondo del kendo, perché questa è l'essenza delle arti marziali. Oltre a darti un beneficio fisico, ti forgia il carattere, proprio come si forgia una spada, ti insegna ad affrontare la vita con i suoi problemi, riuscendo a vedere tutto, sempre dalla migliore prospettiva possibile”.

Quali sono i tuoi prossimi impegni agonistici?

“Adesso andrò incontro ad un meritato periodo di pausa, per poi riprendere al massimo in vista della nuova stagione con i campionati italiani assoluti e soprattutto i campionati del mondo di Tokio nel maggio 2015”.

Hai una dedica speciale per le due medaglie europee vinte a Clermont Ferrand? 

“Dedico le medaglie alle due donne della mia vita: mia madre e la mia fidanzata Alessandra Orizio (campionessa europea con la squadra femminile ndr) che hanno sempre creduto in me e poi un'altra dedica speciale va al mio maestro, Franco Costa scomparso nel 2006, vorrei tanto avesse potuto assistere a questi trionfi”.

 

 

Nella foto in alto a sinistra Dario Baeli durante un combattimento: nel secondo scatto è insieme ai compagni della nazionale maschile vincitrice dell'oro a squadre agli Europei in Francia