Gli arbitri del volley prendono la Laurea. Sottoscritto un accordo tra Fipav Messina e Università

16.05.2016 17:37

Il commissario provinciale del Settore Ufficiali di gara,  Massimo Marchello ci racconta i dettagli di questa iniziativa. “Ma non ci fermiamo qui, sono infatti allo studio ulteriori progetti di collaborazione che coinvolgono le scuole per avviare dei corsi scolastici che sono rivolti però ai ragazzi dal 3° Superiore”. Con lui si parla anche dei numeri raggiunti dal settore arbitrale.

Trent’anni vissuti a stretto contatto con il mondo arbitrale, prima da direttore di gara e oggi da commissario provinciale degli Ufficiali di Gara della Fipav. Massimo Marchello può essere considerato un punto di riferimento importante quando si affronta un argomento non semplice come quello della classe arbitrale, per la competenza e la professionalità accumulata nel corso della sua lunga carriera che lo ha portato ad arbitrare anche in serie A. Ed è dunque proprio con Marchello che andiamo ad analizzare i cambiamenti fatti dalla pallavolo dal punto di vista regolamentare e non solo in questi anni e soprattutto un consuntivo del lavoro e i risultati raggiunti dal settore arbitrale della Fipav di Messina che oggi annovera 59 arbitri provinciali ma al conto dei fischietti messinesi in attività e forgiatisi nel nostro comitato bisogna aggiungere i 13 promossi negli anni a ruolo regionale (Erika Burrascano, Antonella Castiglia, Martina Cavallaro, Maria Grazia e Tiziana Ciccarello, Serena Comunale, Roberto De Nigris, Iolanda Impellizzieri, Giovanni Perdichizzi, Francesco Pintaudi, Sebastiano Rizzotto, Orazio Romeo e Giulia Visalli) i sette arbitri nazionali (1 di serie A, 2 dirigono in serie B1 e 4 di B2) , i due osservatori regionali e i due delegati nazionali.

Nei quadri nazionali al momento quanti sono gli arbitri messinesi e le tue impressioni sul settore arbitrale italiano?.

“Per quanto riguarda i direttori di gara di ruolo nazionali in serie A abbiamo Roberto Guarneri. In serie B ci sono Giovanni Giorgianni, Marco Molino, Filippo D’Amico, Maurizio Venuti e i due neo promossi Luca Cardaci e Alessandra Scinelli. Nell’ambito poi della categoria degli osservatori a livello regionale ci sono Gino Lotronto e Gianluca Ferraloro, mentre io e Alessandro Ferrigno ricopriamo il ruolo di delegato arbitrale per i campionati nazionali. Devo ammettere che in Italia vi è un buon settore arbitrale particolarmente qualificato. Un segnale che si sta lavorando tutti di comune accordo sulla strada giusta per fare bene”.

“La pallavolo ha subito diversi cambiamenti, dal 1986 anno in cui ho iniziato ad arbitrare a oggi. Allora intanto la strutturazione era differente, ricordo che esistevano la serie D e la C2 che avevano la qualifica di campionati regionali mentre l’allora C1 era già un campionato nazionale. Nel corso di questo lasso di tempo il regolamento ha subito come è naturale diverse modifiche seguendo un po’ l’evolversi dei tempi e i progressi fatti. Ricordo che quando dirigevo i miei primi incontri non era consentito il tocco della palla sotto alla cintola. Ci sono state tante trasformazioni, è stata introdotta la figura del libero. Negli ultimi anni si sono andati allargando i margini di tolleranza sulla valutazione del primo tocco di palla: le nuove indicazioni in questo senso tendono a privilegiare la continuità di gioco e la spettacolarizzazione delle azioni, in fondo penso che sia anche giusto cosi”.

Quali sono i compiti del Commissario Provinciale Ufficiali di gara?

“Ho iniziato nel 2001-02 come fiduciario arbitri provinciale, lo ricordo bene perché proprio in quella stagione fui promosso a dirigere le partite in serie A. Allora al vertice della Fipav vi era il presidente Enrico Torri (scomparso in questi giorni) e fu lui a chiedermi se ero disponibile a ricoprire tale incarico. Da allora, tranne una parentesi di un anno, ho sempre svolto questo ruolo. Il commissario provinciale si occupa della gestione del settore arbitrale, curando le varie fasi del loro percorso di qualificazione ma anche quelle successive. Negli ultimi 4 anni non sono mancate delle soddisfazioni, ci sono stati alcuni nostri arbitri promossi in serie B, vi è stato un buon numero di arbitri passato al ruolo regionale. Nel panorama siciliano penso che il settore arbitrale provinciale sia abbastanza qualificato. Numericamente quest’anno siamo riusciti ad allestire due corsi di formazione abilitando in tutto ben 34 nuovi fischietti che andranno poi testati e valutati nei mesi”.

Puoi illustrarci nei dettagli come si svolge il percorso di formazione di un arbitro e la successiva abilitazione.

“Una volta concluse tutte le tappe del percorso di qualificazione che vengono indicate dal settore nazionale e ottenuta l’abilitazione, i nuovi fischietti vengono inseriti nei quadri del settore provinciale e affiancati per un certo numero di partite da un cosiddetto tutor. Quest’ultimo viene scelto tra gli arbitri più esperti di ruolo nazionale ma anche regionale. Ci sono degli arbitri che si dimostrano più inclini all’attività arbitrale per il quale il periodo di tutoraggio può essere breve e chi necessita di un tempo maggiore di affiancamento a un arbitro più esperto. Il loro lavoro viene valutato quotidianamente sia dai tutor che dagli osservatori arbitrali: concluso il periodo vengono inseriti nel quadro delle designazioni delle gare da soli. Incominciano ad arbitrare le partite dei campionati giovanili per poi salire di livello andando a dirigere nei tornei di Terza, Seconda e infine Prima Divisione”.

Quali sono i progetti che la Fipav di Messina sta portando avanti per sviluppare ulteriormente l’attività della classe arbitrale e soprattutto la figura dell’arbitro.

“Il comitato provinciale della Fipav Messina ha sottoscritto un accordo tra  l’Università degli studi di Messina e il Settore Ufficiali di Gara per consentire agli studenti del corso di Laurea triennale in Scienze Motorie Sport e Salute e del corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie, Preventive e Adottate di avvicinarsi alla figura dell’arbitro tramite un corso in tutto di 28 ore suddivise in sei lezioni. Le lezioni condotte alla Cittadella Universitaria all’Annunziata  hanno una duplice finalità: permettere agli studenti che si sono iscritti al nostro corso di acquisire dei crediti formativi per la loro attività didattica e aprirgli una strada privilegiata qualora un domani volessero anche intraprendere l’attività arbitrale. Un accordo che sta fornendo riscontri positivi con, fra magistrale e triennale, quasi ottanta ragazzi che si sono iscritti a questo corso. Non ci fermiamo qui, sono infatti allo studio ulteriori progetti di collaborazione che coinvolgono le scuole. Stiamo valutando la possibilità di avviare dei corsi scolastici che sono rivolti però ai ragazzi dal 3° Superiore in quanto per essere abilitato come arbitro bisogna avere almeno sedici anni. Qui però dobbiamo valutare le modalità con il coordinatore provinciale dei servizi di Educazione fisica e Sportiva, Maria Cristina Cavaletti, ma se ne parla, se dovesse andare in porto, per la prossima stagione”.

Filippo D'Amico uno dei fischietti messinesi di serie B, Massimo Marchello e l'osservatore arbitri regionale Luigi Lotronto (foto Vincenzo Nicita)

 

Massimiliano Andò

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