Francesca Caruso. ''Stagione in salita per gli infortuni ma abbiamo raggiunto l’obiettivo societario della salvezza''

02.06.2016 20:25

“Sono soddisfatta della scelta fatta ad inizio stagione di giocare per la Nino Romano. Mi hanno accolta tutti benissimo, dallo staff alle mie compagne.  Senza gli infortuni avremmo centrato l’obiettivo con qualche settimana di anticipo ma nonostante  le avversità siamo rimaste unite e abbiamo lottato insieme per raggiungere il nostro traguardo”. 

 

Una esperienza nuova trasmette sempre stimoli ed emozioni forti. Per Francesca Caruso quella vissuta con la Nino Romano è stata una stagione intensa, positiva e che ha lasciato un segno nel suo cuore. Nuove compagne di squadra, nuovo tecnico ma sempre la stessa voglia di divertirsi giocando a pallavolo. Ci siamo fatti raccontare le sue impressioni in merito.

Parliamo della stagione. Sei soddisfatta di questa tua esperienza con la Nino Romano?

“Sono soddisfatta della scelta fatta ad inizio stagione di giocare per la formazione del presidente Lo Duca. Mi hanno accolta tutti benissimo, dallo staff alle mie compagne. Purtroppo la stagione è partita in salita, si poteva certamente fare meglio, ma gli infortuni fanno parte del gioco e noi da questo punto di vista siamo state molto sfortunate quest’anno”.

Ambiente e compagne nuove: che sensazioni ti hanno trasmesso?

“Dopo tante stagioni e tante battaglie vissute con la stessa maglia, quella del Barcellona, spostarsi in un nuovo ambiente trasmette sempre delle sensazioni forti. L’ambiente della Nino Romano è familiare, sereno, fatto di persone che ci mettono passione in quello che fanno, con tanta competenza e professionalità. Una società sana e attenta che punta alla crescita e alla valorizzazione del settore giovanile. Sapevo per sentito dire di un ambiente positivo e in questi mesi ne ho avuto la conferma. Di fatto la veterana del gruppo, le mie compagne, molte delle quali di età giovanissima, mi hanno ricordato tanto i primi anni, gli esordi, le prime emozioni. La loro freschezza è stata coinvolgente”.

Per la Nino Romano una stagione non facile, complice i tanti infortuni. Alla fine siete riuscite a raggiungere la salvezza che resta per la società un obiettivo importante.

“Si, la società credo non abbia mai nascosto che l’obiettivo primario di ogni stagione sia quello di mantenere la categoria. Ad inizio stagione gli addetti ai lavori magari si aspettavano un obiettivo diverso, ma noi sapevamo chiaramente quale fosse il nostro, cioè il raggiungimento della salvezza. Senza gli infortuni avremmo centrato l’obiettivo con qualche settimana di anticipo e dato filo da torcere a qualche squadra arrivata davanti a noi. Nonostante  le difficoltà siamo rimaste unite e abbiamo lottato insieme per il raggiungere il nostro traguardo”.

Che valutazioni dai al tuo campionato, considerando che sei stata per molto tempo ferma per infortunio?

“Quando l’infortunio arriva alla prima giornata, con una squadra nuova, quindi con ancora tutti i meccanismi di gioco da oliare, e ti lascia fuori tanto tempo, è difficile dare una valutazione, anche perché c’è la voglia di recuperare il prima possibile, ma una volta recuperato e vai in campo, il ritmo partita è un’altra cosa e lo riprendi solo giocando, così come gli schemi, il feeling con le palleggiatrici e le giocate con le compagne. Di fatto il mio esordio è stato a metà stagione e l’infortunio ha rallentato tutto il normale processo di crescita mio e della squadra”.

Sei d’accordo con quanti affermano che il girone B era il più difficile degli ultimi anni, complice anche una maggiore presenza di atlete di categoria superiore?

“Ma, non saprei, è vero che la presenza di atlete di categoria superiore alzi il livello della competizione ma ogni campionato ha la sua storia e nasconde sempre delle sorprese, non esistono campionati facili o più difficili”.

Cosa ti ha colpito in modo particolare della Nino Romano?

“L’atmosfera, sicuramente, come ho già detto prima, e la grande competenza dello staff tecnico guidato da Mister Mauro Maccotta”.

 

Francesca Caruso

 Massimiliano Andò

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