Fazio e il suo congedo dal Barcellona: ''Ciclo finito, ho avvertito come necessaria la scelta di farmi da parte''

14.07.2015 17:55

La pallavolo è il suo mondo, la sua grande passione e anche nei periodi di relax resta sempre al centro dei suoi pensieri. A Domenico Fazio sono bastate poche settimane di meritato riposo per assorbire le tossine della scorsa stagione di B2 con il Barcellona 95, culminata con la conquista della salvezza con largo anticipo. La decisione non semplice presa dal sodalizio tirrenico di non essere presente ai nastri di partenza del prossimo torneo di quarta serie non cancella il ricordo del risultato raggiunto sul campo.
Allora mister si ė chiuso il ciclo alla guida della prima squadra del Barcellona. Che cosa si porta dentro di questi anni?
“Un fiume di emozioni e di ricordi. Mi porterò dentro la curiosità dei primi passi da nuovo allenatore del Barcellona 95, la piacevole consapevolezza di aver legato il mio nome alle due promozioni in B2 ottenute sul campo, le prime in assoluto nella storia di questa società, la gioia delle vittorie ed anche l’amarezza delle sconfitte. Dietro invece mi porterò i tanti attestati di stima ricevuti da chi ha lavorato con me, i rapporti di amicizia che in qualche caso si sono creati e quelli che, già preesistenti, hanno avuto modo di rafforzarsi”.
Le tre gioie più belle di questo ciclo con il Barcellona
“Per chi, come me, vive la pallavolo in maniera molto emozionale non è facile fare una graduatoria di questo tipo. Ci provo dicendo, in ordine meramente cronologico, la prima vittoria in campionato da allenatore del Barcellona 95, la vittoria nella finale promozione contro l’Effe Volley S. Teresa e il successo contro il Messina Volley, che ci ha regalato la seconda promozione in 4 anni”.
Può spiegarci i motivi della “separazione”?
“Ho deciso di lasciare la guida della squadra poche settimane prima del termine del campionato, in seguito ad alcune mie considerazioni sulla qualità del lavoro svolto nei mesi precedenti e sulle prospettive future. Volendo sintetizzare al massimo, ritengo non ci fosse più quell’ampia condivisione di idee sugli obiettivi da raggiungere. Si è chiuso un ciclo ed ho avvertito come necessaria la scelta di mettermi da parte, perché mancavano i requisiti essenziali per rinnovare il rapporto di collaborazione su basi solide. Resta comunque un forte senso di gratitudine verso quelle atlete che mi hanno accompagnato in questa esperienza con fiducia sempre inalterata e che come me hanno anteposto il bene della squadra a qualunque personalismo. A loro va il mio pensiero più dolce ed una riconoscenza che il tempo non cancellerà” .
In che rapporti siete rimasti con la dirigenza e con il presidente Campo?
“Con la società in tutte le componenti vi è un rapporto di conoscenza ed affetto che è nato ancor prima che io iniziassi a pensare al mondo della pallavolo e che nelle ultime quattro stagioni è diventato anche un rapporto di collaborazione sul piano sportivo. Non posso che ringraziarli per l’opportunità concessami e per avermi rinnovato più volte la fiducia, sicuro di averla ripagata quantomeno sotto l’aspetto della serietà e dell’amore verso la loro “creatura”. Avevamo un obiettivo, quello di creare un gruppo prevalentemente “barcellonese”. Nel campionato di B2 appena trascorso abbiamo schierato in campo un minimo di 5/7 di atlete cresciute in questa società. Penso si possa dire che questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto”. 
Adesso cosa le riserva il futuro. Veramente si prenderà una stagione di transizione?
“Non sto pensando di prendere un anno sabbatico, né posso dire di avere l’esigenza di allenare a tutti i costi a tal punto di accettare qualunque possibilità offertami. La pallavolo per me non è un lavoro e questo mi consente di prendermi serenamente del tempo per valutare nel dettaglio ogni aspetto. Con il presidente Antonio Campo stiamo vagliando la possibilità di continuare la nostra collaborazione, spostandola sul settore giovanile. Questo a testimonianza del rapporto di fiducia reciproca che ci lega”.
Quali sono le caratteristiche che cerca per accettare un progetto?
“Io ritengo che per fare bene sia necessario che coincidano essenzialmente due fattori: buone idee e fiducia. Le idee devono essere il risultato di pluralità di opinioni e di ragionamenti che per forza di cose devono condurre ad una sintesi sugli obiettivi da raggiungere e sul come raggiungerli. Una volta stabilito questo, è obbligatorio che si ponga al centro dei propri pensieri il lavoro e per fare questo è necessaria la fiducia incondizionata tra le varie componenti. Se non c’è fiducia, sarà difficile se non impossibile raggiungere gli obiettivi. Per come vivo io la pallavolo non è un discorso di categoria a fare la differenza. C’è pari dignità nell’allenare in B2 o in Serie D, nel guidare gruppi giovanili o squadre di serie. La soddisfazione reciproca e l’entusiasmo, quelli sono gli elementi che fanno la differenza”.
Peppe Venuto, il suo ex vice a Barcellona allena La Saracena, gli vuole mandare un messaggio o un consiglio?
“Peppe non ha certo bisogno dei miei consigli. Sono felice per lui perché un allenatore sa quanto è importante avvertire la stima dell’ambiente e questa possibilità concessagli da una società ambiziosa come La Saracena testimonia la grande considerazione che gli addetti ai lavori hanno sulle qualità dell’allenatore e della persona. Di messaggi ce ne scambiamo fin troppi, quindi colgo solo l’occasione per ringraziare lui, Enzo Foti ed il preparatore Antonio Nania per l’umiltà e la straordinaria disponibilità mostratami in queste quattro stagioni di lavoro in team”. 

coach Domenico Fazio durante una partita della scorsa stagione in B2 (foto Paola Castagna)

 

 

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