E' iniziata l'avventura di Cucè e Velardi a Me4Africa
Sono partiti dal piazzale antistante l’Ateneo, i due studenti dell’Università di Messina che parteciperanno all’Edizione 2015 di ME4 Africa, un’iniziativa internazionale, un’esperienza agonistica, ma sopratutto umanitaria. Alla partenza erano presenti i componenti degli equipaggi degli scorsi anni, un gruppo di colleghi e il prorettore per i servizi agli studenti, Eugenio Guglielmino.
Ogni anno, dal 2012, due studenti, sostenuti dall'Ateneo peloritano, partecipano alla gara internazionale “4L Trophy” (giunta alla diciassettesima edizione) a bordo di una Renault 4, confrontandosi con giovani studenti di tutto il mondo, attraversando il deserto del Marocco e distribuendo materiale umanitario nei villaggi africani.
Quest’anno saranno i 20enni Giuseppe Cucè e Adriano Velardi, iscritti al II anno di Medicina e Chirurgia ad affrontare il raid: “Siamo orgogliosi di rappresentare l’Università di Messina perchè non si tratta di un semplice rally ma soprattutto di una missione umanitaria per portare aiuti a ragazzi meno fortunati di noi”. Una missione densa di significati: i ragazzi, infatti, hanno voluto attaccare sulla carrozzeria immagini raffiguranti l’antimafia come i giudici Falcone e Borsellino, Peppino Impastato e Graziella Campagna.
I due studenti oggi raggiungeranno Palermo, da lì in nave fino a Genova e poi in Francia incontreranno il resto del gruppo dei partecipanti. Quindi si muoveranno attraverso la Spagna per raggiungere i primi villaggi africani per i quali sono stati raccolti in città materiale scolastico, d’abbigliamento e giocattoli da distribuire.
Il viaggio di Giuseppe e Adriano si concluderà a Marrakech intorno al 28 febbraio dove, tra l’altro, consegneranno una targa (riportante una frase di Kafka “I sentieri si costruiscono viaggiando) al Rettore dell’Università Cadi Ayyad per rinsaldare i rapporti tra i due Atenei. La targa è stata consegnata ai ragazzi stamane prima della partenza dal prof. Guglielmino, che nell’augurare buon viaggio , ha anche dato loro due caschi con interfono.