Domenico Fazio ottiene il patentino di terzo grado. “Una esperienza formativa veramente piacevole che ti arricchisce”.

28.12.2016 14:37

Il tecnico barcellonese ha completato l’iter di formazione previsto dalla federazione. “Avvertivo l’esigenza di confrontarmi con le tematiche dell’alto livello. Sono soddisfatto di esserci riuscito alla prima sessione, considerando che, tra impegni di lavoro e sportivi, ho dovuto fare i salti mortali per sostenere gli esami”.

Quindici anni vissuti in panchina e non sentirli. Era il 2001 quando Domenico Fazio iniziava a muovere i primi passi da allenatore, con la Pallavolo Morgan. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Un percorso quello condotto dal 35enne tecnico barcellonese con tante tappe significative, ognuna delle quali ha contribuito ad arricchirne il bagaglio di esperienza. Otto anni tra giovanili e prima squadra nel corso dei quali il sodalizio tirrenico si è reso protagonista di una scalata passando dalla Prima Divisione al campionato regionale di serie C. Poi le due stagioni in serie C femminile al timone della Futura Unrra (dal 2009 al 2011), quindi il ritorno nella piazza del Longano sponda Barcellona 95. Altre cinque stagioni ricche di soddisfazioni con due promozione in B2 e una salvezza raggiunta nel torneo di quarta serie. Nel mezzo anche gli incarichi ricoperti in ambito federale, prima da selezionatore provinciale della formazione maschile e dal 2010 al 2014 da responsabile del Cqp (centro di qualificazione provinciale) della Fipav di Messina. In questi giorni Domenico Fazio ha aggiunto un ulteriore tassello non meno gratificante delle vittorie sul campo, rappresentato dalla qualifica di allenatore di terzo grado. Un passaggio di livello raggiunto dopo avere superato l’esame finale a Bari. Prova sostenuta lo scorso 5 dicembre ma l’ufficialità è arrivata soltanto da pochi giorni. “Ho deciso di partecipare al corso per il conseguimento della qualifica di allenatore di Terzo Grado per concludere l’iter di formazione previsto dalla federazione nazionale ma soprattutto perché avvertivo l’esigenza di confrontarmi con le tematiche dell’alto livello – ci racconta Fazio -. Questa esperienza è stata piacevole e molto formativa e sono molto soddisfatto di aver conseguito la qualifica nella prima sessione disponibile, considerando che, tra impegni di lavoro e sportivi, ho dovuto fare i salti mortali per sostenere gli esami”.
Il modo migliore per chiudere un 2016 che per te è stato con più luci oppure ombre?
“Sicuramente è stato un anno diverso dal punto di vista sportivo. Dopo dodici anni consecutivi alla guida di prime squadre ho intrapreso un altro percorso e, soprattutto inizialmente, l’impatto è stato particolare. Ho sempre avuto bisogno dell’adrenalina della partita, dell’agonismo, del giocare per vincere. In breve tempo ho imparato a compensare queste assenze con la serenità del lavoro in palestra, con la voglia di far acquisire più possibile ad atlete così giovani e devo ammettere che questa “sfida” mi ha conquistato. Il bilancio del 2016 è senz’altro positivo anche se, come allenatore, devo pensare che si potesse fare qualcosa in più”.  
Ti sei rimesso in gioco con le fasce più piccole. In questo senso come procede il percorso di crescita della tua Under 14?
“Stiamo lavorando bene in palestra, le ragazze sono entusiaste e partecipano sempre con costanza ed atteggiamento positivo agli allenamenti. La cosa che mi dà più soddisfazione al momento è quella di essere riusciti a creare una mentalità di squadra attraverso il rispetto di poche regole semplici ed aver sviluppato una predisposizione al lavoro importante, una qualità che nel caso di atlete così giovani costituisce una base essenziale per la crescita tecnica. Devo ringraziare per il fondamentale contributo Enzo Foti, un amico senza il cui supporto sarebbe difficilissimo portare avanti le mie idee di lavoro in palestra”.
Quali sono gli obiettivi che volete perseguire questa stagione?
“La risposta più sincera, ma anche la più banale, è la crescita delle ragazze. Non possiamo pensare che a quest’età i risultati delle partite siano la cosa più importante. L’obiettivo da raggiungere è primariamente il miglioramento delle capacità tecniche e di gioco della squadra. Abbiamo deciso di partecipare al campionato under 14 con un gruppo quasi totalmente di uno/due anni più giovane e con le stesse atlete parteciperemo al campionato under 13. In under 14 paghiamo ovviamente lo scotto di una minore fisicità e di un servizio meno incisivo rispetto alle squadre avversarie, ma sono abbastanza soddisfatto del nostro modo di stare in campo e di provare a giocare a pallavolo, coinvolgendo tutte le atlete nello sviluppo del gioco”. 
In generale che impressioni ti stai facendo sullo stato di salute dell'attività giovanile femminile?
“In questa fascia di età i numeri sui praticanti sono importanti e questo rappresenta senza alcun dubbio un vantaggio da sfruttare. Dal punto di vista tecnico il livello è tutt’altro che eccelso poiché a mio modesto parere si tende a rafforzare prevalentemente quegli elementi del gioco che consentono di vincere immediatamente. Il risultato è che ad esempio spesso si incontrano atlete giovanissime capaci di esprimere ottime performance in un fondamentale come la battuta, ma con evidenti lacune di impostazione tecnica in quei fondamentali che all’aumentare del livello di qualificazione diventano decisivi. Questi gap tecnici spesso non vengono colmati e la qualità delle nostre atlete diventa insufficiente quando, dopo qualche anno, si trovano a giocare a livelli più alti".

L'under 14 della Polisportiva Barcellona 95

Domenico Fazio

Massimiliano Andò

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