Coppa Italia - Messina, sfuma nella finale con il Matelica il sogno del titolo nazionale
Messina-Matelica 0-1
Marcatore: 8' pt Dorato
Messina: Meo, Sambinha, Ferrante (1' st Marzullo), Traditi, Zappalà, Aldovrandi (37' st Mbaye Ba), Biondi, Pirrone (1' st Selvaggio), Tedesco (29' st Carini), Cocimano, Catalano. A disposizione: Prisco, Janse, Dascoli, Barbera, Amadio. Allenatore: Pietro Infantino.
Matelica: Avella, Visconti (42' st Arapi), Riccio, De Santis, Lo Sicco, Cuccato, Angelilli (30' st Bittaje), Pignat, Dorato (23' st Margarita), Melandri (21' st Florian), Bugaro (16' st Mancini). A disposizione: Luglio, Benedetti, Favo, De Luca. Allenatore: Luca Tiozzo.
Arbitro: Alberto Ruben Arena di Torre del Greco.
Note: ammoniti Aldovrandi, Mancini. Calci d'angolo 7-4 (5-2). Recupero 01 pt, 6' st.
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Non ce la fa il Messina a superare il Matelica e sfuma il sogno della Coppa Italia. La squadra di Infantino subisce un gol dopo otto minuti di gioco e non riesce a rimontare lo svantaggio, andando un paio di volte vicina al pareggio, ma rischiando anche di subire il raddoppio. Nel complesso i giocatori peloritani non hanno demeritato, tenendo testa a una squadra con l'attacco più forte di tutti i gironi, mentre il Messina ha oltremodo pagato l'assenza di Arcidiacono.
La fase di studio tra le due squadre dura pochi minuti. Al 5’ il Messina tenta la sortita in area del Matelica con un preciso traversone di Cocimano per i piedi di Catalano, ma la sua conclusione è debole e Avella può raccogliere il pallone senza problemi. Sul capovolgimento di fronte la formazione marchigiana passa in vantaggio: azione corale dei biancorossi con il cross di Visconti per la deviazione vincente, di testa, di Dorato Santiago. Il Messina non si scompone e prova subito a rispondere al colpo subito. Al 16’ il funambolico Cocimano guadagna un’interessante punizione dal limite dell’area, dopo essere stato atterrato fallosamente da De Santis. L’idea è buona, con il numero dieci siciliano che indirizza un velenoso rasoterra, ma la difesa del Matelica fa buona guardia e riesce a sventare il pericolo. Le incursioni dei messinesi proseguono: ciò che manca è la pericolosità nelle conclusioni. Ma alla mezzora il Matelica sfiora il raddoppio con un tiro di Melandri, basso e teso, che va a lambire il palo alla destra di Meo. Subito dopo è il Messina a rendersi pericoloso, ma il tiro dal limite di Traditi è tardivo ma soprattutto alto. Al 36’ ci prova Cocimano a bruciare tutti su colpo di testa, ma Angelilli riesce ad anticiparlo nell’area piccola.
La ripresa si apre senza grandi sussulti. Il Messina adotta subito due cambi: dentro Marzullo per Aldovrandi e Selvaggio per Pirrone. La squadra di Infantino è più manovriera e al 12’ si rende pericolosa con una conclusione di testa di Catalano. Al 20’ lo stesso Catalano apre bene per Marzullo, ma il suo tiro finisce sull’esterno della rete. Al 25’ il Matelica va in gol con il nuovo entrato Florian, sul corner di Lo Sicco, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Al 38’ sono ancora i biancorossi a sfiorare il raddoppio con un tiro a girare di Florian che termina di un soffio a lato. Poco dopo è Cocimano a far sussultare i tifosi giallorossi, con un pericoloso tiro ravvicinato, comunque respinto da Avella. Nei cinque minuti di recupero il Messina si getta in avanti alla disperata ricerca del pareggio. Ma il Matelica si conferma squadra quadrata e difficile da penetrare. Finisce 1-0 con i marchigiani di corsa a festeggiare sotto la gradinata occupata dai propri sostenitori.
Cocimano in azione