Auto - Successo di Dalmazzini-Fiorini alla Baja Terra del Sole
Andrea Dalmazzini e Daniele Fiorini su Suzuki Grand Vitara 2.7 ufficiale, hanno vinto la 4^ Baja Terra del Sole, sesta e penultima prova del Campionato Italiano Cross Country Rally organizzata dal Non Solo Fuori Strada Club e dall’Automobile Club Palermo. Con la vittoria siciliana, terza della stagione, il 21enne emiliano si porta così al comando della classifica Tricolore, in cui c’è una situazione ancora del tutto in gioco con i toscani Alberto Spinetti e Lara Giusti a pochi punti dal vertice con la loro Suzuki Grand Vitara di categoria T2, già vincitori del Suzuki Challenge e quinti in classifica di gara. I vincitori si sono imposti in sei delle nove prove in programma. “Siamo partiti con l’obiettivo di vincere – ha dichiarato Dalmazzini – il risultato era necessario per la rincorsa al titolo. La nostra Grand Vitara si è comportata egregiamente anche nella prova lunga, bella ma impegnativa per via dei molti dossi, abbiamo potuto sempre attaccare grazie alle ottime regolazioni”.
Manfrinato
Secondo posto per i veneti Giovanni e Michele Manfrinato che hanno vinto la settima e la nona prova, ma hanno faticato più del previsto con la loro Renault Megane Proto eccessivamente ballerina per permettere a papà e figlio, vincitori della gara nel 2013, di sferrare un attacco alla vetta. “Non si poteva fare di più – ha detto Manfrinato – la nostra Megane saltava troppo e nei tratti più veloci l’errore era in agguato. Complimenti al giovane vincitore, molto bravo ed anche senza i problemi alla mia vettura sarebbe stato difficile tenergli testa”. Terza piazza per i pluricampioni Lorenzo Codecà e Bruno Fedullo costretti ad una appassionante rimonta dal settimo posto, dopo che sulla PS 4 hanno forato e danneggiato un cerchio della loro Suzuki Grand Vitara 3.6 ufficiale e subìto un conseguente danno ai freni accusato sul crono successivo. "Dopo un avvio di gara decisamente in salita e con molti problemi, grazie al lavoro della squadra ci siamo riscattati nella parte finale, in cui abbiamo finalmente corso sereni ed abbiamo rimontato” – sono state le parole di Codecà.
L’acceso Suzuki Challenge si è concluso con il successo e la quarta piazza finale dei catanesi Alfio Bordonaro e Marcello Bono sulla Suzuki Grand Vitara in configurazione T2, ovvero derivata dalla serie, con cui hanno vinto il terzo crono e sono stati a lungo in posizione da podio, sulle impegnative strade della prova tricolore di casa, purtroppo un guasto alla trasmissione a metà gara li ha privati di migliori ambizioni.
“La nostra Grand Vitara ci ha permesso di tenere un ottimo ritmo e di vincere il Challenge – è stato il commento di Bordonaro – nelle prime battute abbiamo cercato di capire al meglio il fondo e poi abbiamo attaccato. Purtroppo un problema alla trasmissione dopo la ps 6 ci ha probabilmente privato del podio in casa”. Quinto posto in rimonta ai vincitori del Challenge Suzuki 2014, i toscani Alberto Spinetti e Lara Giusti. “Noi pensiamo al Challenge, tutto il resto è in più – ha commentato Spinetti – sulle prime due prove di domenica la macchina si scomponeva nei salti, per cui è stata necessaria una regolazione diversa delle sospensioni, poi il comportamento della New Grand Vitara è decisamente migliorato”.
Sesto a soli nove secondi dai rivali i toscani Andrea Luchini e Piero Bosco, secondi in gara nella classifica Suzuki Challenge con la New Grand Vitara T2, autori di una gara costante in cui sono stati a lungo secondi del monomarca giapponese fino alla PS 7, poi una perdita di pressione della turbina li ha privati della difesa alla posizione.
Ottima prestazione per i fratelli catanesi Mirko e Mike Emanuele che hanno chiuso al settimo con la loro Suzuki Grand Vitara curata in proprio, nonostante uno svarione ed un contatto con un reticolato sul crono numero 7. Nella categoria TH, riservata alle auto costruite nel passato più recente, successo spianato al romano Giuseppe Ananasso navigato da Roberto Musi sulla Mitsubishi Pajero, quando un problema meccanico prima dell’ultimo crono ha fermato la Suzuki Samurai dei bolognesi Michele Machiavelli e Matteo Lorenzi, leader fin dal via.
Dalmazzini-Fiorini