Andrea Caristi. ''Da direttore sportivo sono convinto di potere aiutare con più efficacia la società nella sua crescita''

06.06.2016 15:18

Parla il ds del Mam Santa Teresa, da 26 anni nel mondo della pallavolo di cui conosce pregi e difetti. “Dal mio arrivo ho detto a staff tecnico e squadra che "parlare poco e lavorare molto" è stato sempre il mio modo di operare in palestra e che questa frase doveva essere messa in pratica da tutti”.”Le riconferme di mister Jimenez e le atlete Agostinetto, Pietrangeli, Caruso e Bilardi, lasciano intendere quali saranno le intenzioni della società. Puntiamo certamente al salto di qualità”.

Ventisei anni nel mondo della pallavolo messinese ed avere ancora la passione e la voglia del primo giorno. Perché il tempo passa ma lo spirito di Andrea Caristi è rimasto inalterato nel tempo. Una carriera trascorsa in panchina tanto lunga quanto intensa, prima da assistente e poi da primo allenatore, nel corso del quale non sono mancate le gioie e i dolori (più le prime delle seconde per la verità), cosi come le vittorie e gli aneddoti da raccontare. Un lungo percorso iniziato, come dicevamo, da “secondo” nel 1990 (con la Folgore Pace allora in serie C) e proseguito spedito fino ad oggi toccando numerose tappe: Mangiatorella Messina (poi diventata Cavagrande), l’esordio in un campionato nazionale da capo allenatore nel 1998 (Lancia Siracusano Messina, A2). Poi il ciclo targato Futura Unrra del presidente Carmelo Giusi: otto anni che hanno visto la formazione peloritana  partire dalla D e, gradino dopo gradino, vivere l’emozione della  B2 (nella stagione 2002-03). Nel mezzo sei campionati regionali di serie C, sempre da protagonisti chiudendo nelle prime quattro. Poi vennero gli anni (ben quattro) con la Pallavolo Messina con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla promozione in B2 (nel 2009), le esperienze vissute nel massimo campionato regionale con Zanclon e Peloro per arrivare ai giorni nostri con il capitolo Santa Teresa. Una piazza che ha riservato grosse soddisfazioni al tecnico Andrea Caristi fin da quando vi arrivò nel ruolo di coach: al debutto vittoria del campionato di C e promozione in B2 (era il 2013) mentre la stagione successiva chiude al 6° posto (miglior risultato mai raggiunto da tecnico nella B2) nel campionato di quarta serie. Oggi con il Mam Santa Teresa ha intrapreso un nuovo incarico, quello del direttore sportivo. Caristi è la persona adatta a ricoprire tale ruolo per le conoscenze e la professionalità acquisite in panchina nel corso di questa lunga attività nel mondo della pallavolo. Mondo che si può ben dire ormai conosce in tutte le sue sfaccettature. Lo abbiamo sentito per farci un po’ raccontare le sensazioni provate in questa nuova veste di Ds e parlare anche di futuro, quello che si va delineando in queste settimane. Con la programmazione della prossima stagione già avviata e la voglia di continuare a ben figurare in B1.

Andrea, come si sono creati i presupposti per questo tuo ritorno a Santa Teresa nelle vesti di direttore sportivo della Mam?

“Con la società siamo rimasti sempre in contatto in questi due anni di lontananza da S. Teresa. Poi, a dicembre, sono stato più volte invitato in palestra perché la dirigenza voleva che ritornassi in panchina. Non credevo che quella fosse la soluzione ai problemi della squadra, quindi ho accettato di rientrare con il ruolo di direttore sportivo”.

Sei arrivato a stagione in corso. Che quadro generale hai trovato e in che direzione hai cercato di operare?

“Quando sono arrivato, purtroppo, la squadra stava ancora "carburando". Alcuni tasselli andavano messi al loro posto e mi sono adoperato per questo. Ho subito detto a staff tecnico e squadra che "parlare poco e lavorare molto" è stato sempre il mio modo di operare in palestra e che questa frase doveva essere ben assimilata e messa in pratica da tutte e tutti. Diciamo che da qualcuno il messaggio è stato recepito, da altri meno”.

Che valutazioni dai alla stagione della Mam, dalla prima squadra al settore giovanile?

“Se da un lato la società era alla prima esperienza in B1, dall'altro il roster era sicuramente di serie. Credo che i playoff potevano essere alla nostra portata, ma le sconfitte in casa con Napoli e Roma (poi retrocesse) e quelle in trasferta di Cutrofiano e Terracina, abbiano influito sul non raggiungimento di questi ultimi”.

La programmazione della prossima stagione è già iniziata. Puoi illustrarci le linee guida della società da portare avanti?

“Siamo già operativi sul mercato. Le riconferme del mister Jimenez, di Agostinetto, Pietrangeli, Caruso e Bilardi, lasciano intendere quali saranno le intenzioni della società. Puntiamo certamente al salto di qualità. Ma l'ultima parola spetta sempre al campo e, come mi ha insegnato Velasco, "a pallavolo non basta fare le cose bene, ma bisogna farle meglio degli altri".

Capitolo prima squadra. Cosa devono aspettarsi i tifosi. Proverete a scalare quell'ultimo gradino che è mancato per raggiungere i play off?

“I tifosi sono la nostra "arma" in più. Mi hanno adottato da allenatore e per riconoscenza li ho riconfermati tutti. Uno ad uno. Scherzi a parte, i tifosi meritano una vetrina importante come la serie A2. Stiamo lavorando per questo”.

Tra le priorità per la nuova stagione si è parlato di una nuova ristrutturazione del settore giovanile. In questo senso come pensate di muovervi?

“Quello del settore giovanile è un argomento molto vasto e delicato. Ma non solo a S. Teresa. Nella passata stagione sono stati fatti degli errori ai quali abbiamo rimediato in corso d'opera con l'arrivo di Tonio. Con lui stiamo cercando di sviluppare delle idee ma fino alla conclusione delle finali nazionali di categoria, non posso anticiparti nulla”.

Quanto è diventato difficile portare avanti la pallavolo a certi livelli?

“Credimi è diventato molto difficile”.

 

Andrea Caristi direttore sportivo del Mam S. Teresa

Andrea Caristi con Massimo Ferraro responsabile comunicazione del club jonico

 

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