Acr Messina, una nota del presidente del CdA Paolo Sciotto
Ancora una volta siamo costretti a registrare con amarezza il clima di ostilità nei confronti di questa dirigenza. La considerazione scaturisce prima dal commento “quale cambiamento?” alla notizia della costituzione del nuovo consiglio di amministrazione col compito di gestire quest’ultimo scorcio di stagione del Messina calcio e in secondo luogo da quello relativo all’acquisto di Pirrone, altro sacrificio sostenuto dallo sponsor Sciotto Automobili e da qualcuno invece ritenuto un atto dovuto. Ma dovuto a chi e perché?
Sinceramente non comprendiamo questi atteggiamenti nei confronti di chi, nonostante tutto è rimasto solo per evitare la fine definitiva del calcio a Messina. Si voleva forse questo? O si ritiene se ciò fosse avvenuto che la sconfitta sarebbe stata solo della famiglia Sciotto? No. La sconfitta sarebbe stata di tutta la città di Messina. Oggi a distanza di due settimane dalle dimissioni del presidente Pietro Sciotto nessun imprenditore e nessuna cordata si sono fatti vivi. Solo aria fritta. Anche questo è colpa di Sciotto?
La missione di questo Cda è proprio quella di cercare di salvare il campionato e rimanere in celere attesa di investitori. Del resto senza la nomina del consiglio di amministrazione e mantenendo le richieste dello “Sciotto Vattene”, crediamo che la squadra non avrebbe svolto neanche le normali attività settimanali in assenza di una dirigenza. Altro che non è cambiato nulla. Sarebbe finito tutto senza questa soluzione provvisoria che si concluderà alla fine della stagione.
Crediamo quindi che questo senso di responsabilità e amore per la causa calcistica dovrebbe coinvolgere tutti e far remare nella stessa direzione nell’interesse del Messina. Continuare con le accuse, con le prese di posizione contro la famiglia Sciotto non porterà da nessuna parte. Se davvero si vuole il bene del Messina si stimoli chi è veramente interessato a rilevare la società e poter avviare un confronto leale e concreto. Altre strade da percorrere non ce ne sono e nessuno potrà tra qualche mese, alla fine di questo campionato, mettere in discussione decisioni e scelte che, chi resta, andrà a fare.
Il presidente del CdA, Paolo Sciotto